Cartoline da collezione

Grazie ad un collezionista di Flavon ho potuto avere un duplicato di due preziose cartoline del 1939 e del 1941 che testimoniano la corrispondenza fra l’amministrazione del Conte Zdenko Thun e i propri collaboratori stagionali. Da notare che la comunicazione avveniva con cartolina scritta a macchina.

Cartolina thun

Cartolina Thun
Click per ingrandire

 

Le "imposte rovesciate"

Imposte rovesciate   Imposte rovesciate
Click per ingrandire

Osservando Castel Thun si può notare una strana anomalia: il colore delle imposte. Quelle della facciata che guardano verso la porta spagnola (verso nord per intenderci) sono di "Rosso con scaglione rovesciato" mentre tutte le altre sono con scaglione dritto. La Soprintendenza dei Beni Monumentali della Provincia Autonoma di Trento afferma che al momento dell'acquisto nel 1992 le imposte erano già diverse e quindi quando sono state rifatte nel 1995 la verniciatura è stata eseguita allo stesso modo. Non c'e un particolare motivo per questa stranezza. Dalle immagini che ho racimolato e che vanno dagli anni 50 ad oggi non risulta chiaro quando effettivamente è stato eseguito il cambio delle imposte. Gli scagioni a forma di V rovesciato erano ben visibili e identici su tutte le facciate negli anni 50 e anche nei primi anni 60, poi hanno perso colore e non era più possibile notare lo scaglione bianco. Da alcune testimonianze ho potuto appurare che l'ultimo conte che ha abitato il maniero, il conte Zdenko, a causa dei troppi debiti, aveva dovuto vendere a privati il castello riservandosi l'usufrutto fino alla sua morte avvenuta nel 1982. Egli, negi anni 60, non avendo i soldi per rifare gli infissi, ne fece riparare alcuni sulla facciata nord che erano i più rovinati e stavano cadendo, cambiando i cardini e installandoli dall'altra parte, girando così le imposte. Presummibilmente fra il 1982 e il 1988 vennero fatti ritinteggiare dai proprietari del castello tenendo per buoni gli infissi rovesci e così per tutta la parete nord.


Bill Gates compra Castel Thun: era un pesce d’aprile

La notizia lanciata dal nostro sito era stata pubblicata dal quotidiano l’Adige in prima pagina il primo aprile 2007 e aveva fatto il giro del mondo tanto che il giornale aveva dovuto subito precisare alle agenzie di stampa, che volevano informazioni sulla vicenda.che si trattava di uno scherzo.
Ecco alcuni spezzoni di articoli apparsi sulla stampa e sul web.
Repubblica: In Trentino... Bill Gates compra Castel Thun, in Val di Non. La notizia è stata pubblicata oggi in prima pagina dal quotidiano di Trento "L'Adige". L'articolista si firma John Fisherman e afferma di aver ripreso la notizia dal sito del New York Times, a firma Mark Salmon….
Rai news 24 Bill Gates compra un castello in Trentino - La notizia, pubblicata oggi in prima pagina dal quotidiano di Trento L'Adige, e uno dei primi pesci d'aprile noti in Trentino. L'articolista si firma John Fisherman e afferma di aver ripreso la notizia dall'edizione on line del New York Times, scritta da un certo Mark Salmon. Il castello in questione è Castel Thun, in val di Non. Attualmente il maniero è di proprietà della Provincia autonoma di Trento, che lo sta restaurando. Ma secondo L'Adige il fondatore della Microsoft (azienda che effettivamente è presente in Trentino con un centro ricerche inaugurato l'anno scorso) si sarebbe assicurato l'acquisto e sarebbe intenzionato ad aprirlo al pubblico, come museo, il primo aprile 2009.
Trentino cultura Bill Gates compra Castel Thun: era un pesce d’aprile La clamorosa notizia è apparsa ieri sulla versione online del New York Times
Leggi le pagine de l'Adige del 1 aprile 2007 (prima pagina e pagina interna) e la pagina del New York Times del giorno prima.


Le opere di Mark Kostabi

Con i suoi manichini senza volto ha fatto il giro del mondo, diventando nel breve volgere di un decennio uno dei pittori più famosi e controversi. Mark Kostabi, newyorkese, fFra i suoi dipinti in Trentino spiccano quelli raffiguranti Castel Thun e la chiesa di Vigo di Ton.
Kostabi con le parole ha molta dimestichezza, anche con la lingua italiana; nato a Los Angeles vive fra New York e Roma. Ama molto l´Italia. Racconta di sé del suo essere artista come se parlasse di un sogno.
«Dipingere arricchisce le conoscenze, accende la mia curiosità, non sono mai fermo. E' un modo per investigare, per imparare la storia. Due mesi fa non sapevo che Depero era Trentino. Lo amavo ma non conoscevo niente di lui. Ieri non sapevo che questo era Castel Thun; l´ho preso perchè mi è piaciuta l´immagine. Adesso per capire i miei quadri devo fare una ricerca approfondita sui contenuti;. le immagini a volte sono un ricordo; le catturo le metto nel quadro e poi le studio. Mi piace scoprire cosa è successo dentro ad un palazzo, in un determinato luogo».


Kostabi    Kostabi
Ecco due dei suoi dipinti
Click per ingrandire


Il progetto del secondo e terzo piano

Dopo più di 14 anni di lavori a Castel Thun, giardini esterni (inaugurati nel 1994 vedi sezione gallery), cinta muraria, loggiato dei cannoni e primo piano del palazzo comitale, la Provincia Autonoma di Trento, servizio Beni Culturali - Ufficio Beni Monumentali e architettonici, ha commissionato un intervento di "Restauro conservativo per il recupero e riuso a fini museali - secondo e terzo piano del palazzo comitale, torre di Basilio e Torre della biblioteca" del complesso di Castel Thun. Il progetto è stato realizzato nel 2002 da:
dott. arch. Antonello Adamoli
dott. arch. Daniela Giani

Planimetria Thun   Secondo piano

Sezione Thun   Terzo piano

Alcune immagini tratte dal progetto:
Click per ingrandire

 


Nell'estate del 1979 a Castel Thun furono girate alcune scene del film
:

Il Mistero di Oberwald
 
Regia di Michelangelo Antonioni

CAST: Monica Vitti - Franco Branciaroli - Luigi Diberti - Paolo Bonacelli
Trama: Regina vedova ospita giovane e romantico anarchico che voleva ucciderla. Nasce l'amore, ma trionfa la morte. Strano incontro di M. Antonioni con il turgido teatralismo di Jean Cocteau, con un testo teatrale (L'aigle à deux tetes, 1946, trasferito in film nel 1948 dallo stesso autore) che non gli poteva non essere estraneo. E un esercizio sperimentale per l'impiego del colore elettronico (dunque, manipolabile), una ricerca sull'immaginario, un lavoro sull'immagine filmica. M. Vitti ammirevolmente sotto le righe, ma il più bravo è il cattivo P. Bonacelli.

Michelangelo AntonioniMonica VittiFranco BranciaroliLuigi DibertiPaolo Bonacelli

In collaborazione con lo staff che girava il film hanno partecipato, come operai e anche come comparse, molte persone del luogo (compreso chi scrive), a quell'epoca il castello era ancora abitato dal Conte Zdenko Thun ma era di proprietà di privati.


La leggenda del "lago delle donne"

Una delle leggende che veniva raccontata dai vecchi ai bimbi del paese.

"Passando vicino a Castel Thun si scorge una palude chiamata Lago delle donne, che molti anni fa era ricoperta dalle acque di un laghetto. Qui viveva una bellissima principessa che un incantesimo aveva trasformato in una sirena dalla voce soave. La sirena tutte le sere veniva a riva cantando tristi canzoni. Un giorno il principe del castello durante una passeggiata fu improvvisamente attratto dalla triste nenia. Incuriosito si avvicinò al lago per ascotarla nascondendosi fra i cespugli. Una sera cercò di avvicinarsi per poterla vedere meglio, ma subito la sirena spaventata scivolò fra le acque del lago. Il giovane principe cercò di inseguirla venendo così inghiottito dalle acque della palude. Da quel giorno la principessa scomparve e nessuno sentì mai più la sua voce e le sue tristi canzoni. Per lunghi anni si raccontò che le alghe del lago fossero i capelli della principessa. A poco a poco le acque si prosciugarono lasciando il posto alla palude."


Una residenza per il Presidente della Repubblica italiana

La bellezza del maniero dei Thun è indiscutibile e ha sempre attirato l'interesse di molti. Nel 1989 il Quirinale voleva acquistare il castello, proprietà di privati, per farne una residenza estiva del presidente della Repubblica italiana (allora era Francesco Cossiga). Non si fece nulla e nel 1992 il castello fu acquistato dalla Provincia cautonoma di Trento.


Castel Thun. Il castello c'è, ma non si vede

da Questotrentino - Trentino da salvare (29/5/99) 
di William Belli 


Acquistato dalla Provincia sette anni or sono, è ancora chiuso ai visitatori.
Una serie di fortificazioni spettacolari, cortili, fossati , sotterranei, cantine scavate nella roccia, e centocinquanta stanze, molte delle quali ancora provviste dell’arredo originario: questo è castel Thun, passato alla Provincia di Trento nel 1992 dopo una storia quasi millenaria che lo vide legato alla più potente famiglia feudale del Trentino.

Di tutto questo complesso castellano, a sette anni dall’acquisto da parte della Provincia, non si vede quasi niente; l’accesso è infatti limitato ai giardini e al cortile dei cannoni. Il maniero è sottoposto da anni a lavori di manutenzione e di restauro che prevedono una nuova copertura e il risanamento delle pareti per togliere le infiltrazioni diffuse che mettono a repentaglio anche le zone affrescate.

Nel 1998 sono state rifatte le coperture della biblioteca, ricca di oltre diecimila volumi e delle due torri del Campo dei tornei, si è disboscato il Campo di levante e si è passati alla sistemazione dei rondelli del lato ovest. Contemporaneamente è stato avviato il restauro di dieci dipinti della ricca pinacoteca del castello.

Ma, o gli stanziamenti arrivano con il contagocce, o i lavori vanno a rilento; fatto sta che anche quest’anno l’accesso al pubblico sarà limitato ai giardini e al cortile, al punto che la cartolina stampata dai Beni culturali, con la foto del maniero corredata dall’orario di visita e da una piantina che indica le strade di accesso, non è stata diffusa per non creare aspettative destinate a venir frustrate.

La volontà di aprire il castello c’è: da un paio d’anni il Museo del Buonconsiglio, assieme al Servizio Beni culturali, ha organizzato i concerti estivi nel cortile per avvicinare il pubblico, iniziativa che, visto il successo, si ripeterà anche quest’anno. L’anno scorso al Buonconsiglio è stata tenuta la mostra sullo straordinario nucleo di sei tele, tra cui quella di Giulio Crespi, che costituivano il ciclo dedicato alle Fatiche di Ercole, promosso dal vescovo e mecenate bolognese Ghislieri e acquistato con notevole lungimiranza nel secolo scorso dal conte Matteo Thun per il suo castello. La mostra ora è a Bologna e proseguirà poi a Salisburgo, nell’intento di far conoscere il patrimonio di castel Thun e di tenere vivo l’interesse degli studiosi e dei cultori della materia per l’apertura del maniero. E’ infine in dirittura di arrivo, dopo una lunga vicenda giudiziaria, l’acquisto da parte della Provincia di una singolare serie di carrozze.

L’acquisto delle carrozze completa le collezioni del castello - "davvero fantastiche" secondo la definizione del direttore del Buonconsiglio - tutte ancora presenti nel luogo esatto dove i castellani le hanno lasciate al momento della vendita del maniero, salvo una preziosa tela del Bassano, sparita poco tempo prima del passaggio di proprietà, un furto certamente fatto su commissione, visto che i ladri sono andati a colpo sicuro facendo passare la tela da un’apertura alta dieci metri.

In attesa della tanto sospirata apertura di un castello tra i più sontuosi delle Alpi, siamo costretti ancora una volta a rifarci alla vecchia guida di Gorfer per avere un’idea del patrimonio artistico ivi conservato, e recuperare le poche illustrazioni dello stesso, dato che anche la catalogazione del ricchissimo arredo è ben lungi dall’essere completata.

Superate difese, fossati e porte monumentali, si entra nel cuore del castello con l’atrio, la cappella affrescata nel Quattrocento dai pittori della scuola di Bressanone, che si sono firmati con il simbolo dello scorpione e la sala delle guardie. Al primo piano la cucina, raro esempio di cucina castellana completo di tutta l’attrezzatura, l’armeria e l’archivio, fondamentale per la storia del Trentino.

Il piano nobile costituisce una vera e propria pinacoteca: oltre le sei tele bolognesi, vi sono quadri attribuiti al Ribera, a Dieterling, ai Bassano, a Guardi, alla scuola di Veronese e a quella di Caravaggio, tele di Gherardo delle Notti, Michelangelo Unterperger, di pittori romantici tedeschi come Lotze, Hinmiller, Engelman, Rabe e poi nature morte fiamminghe, ritratti dei vescovi di casa Thun, carte geografiche e collezioni si stampe, mobili dal Rinascimento al Biedermeier, stufe monumentali, argenti, porcellane di Sassonia, di Vienna e di Capodimonte…

Uno scrigno, insomma, e un condensato di storia trentina (e non solo: i Thun possedevano 35 castelli in Boemia e dieci palazzi a Praga , furono principi vescovi di Trento e di Bressanone e ciambellani alla corte di Francesco Giuseppe), che da troppo tempo ormai attende di essere riaperto.

Torna all'inizio